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CHRISTUS VINCIT!

09/04/2023
 
CHRISTUS
VINCIT!
 

Encomi ed Avalli

PROFETA DEL REGNO DI MARIA

 

Massimo de Leonardis

Conferenza del prof. Massimo de Leonardis
al convegno "La grande prospettiva di Fatima: verso il Regno di Maria",
Ambrosianeum, Milano, 28 novembre 2017

 

La storiografia accademica ignora largamente sia le apparizioni di Fatima sia la personalità e l'opera di Plinio Corrêa de Oliveira. Riguardo a quest'ultimo la ragione profonda della misconoscenza «sta nella confusione intellettuale e morale in cui è immerso l'uomo contemporaneo, privo di quei criteri di discernimento che permettono di riconoscere gli uomini inviati dalla Divina Provvidenza nei tempi drammatici della storia» (1).

Inoltre, in generale la storiografia accademica, anche "cattolica", trascura completamente la dimensione provvidenziale della storia. Riguardo al 1917, tutti gli storici indicano come avvenimento fondamentale la seconda rivoluzione Russa, quella bolscevica di novembre, ottobre per il calendario giuliano; al massimo si fa riferimento anche all'ingresso in guerra degli Stati Uniti, premessa del loro futuro ruolo dominante nella politica internazionale. In Italia si è poi ossessionati dalla sconfitta di Caporetto.

La politica, nei Paesi dell'Occidente, cerca di escludere le religioni dal discorso pubblico, anche se qualcuno comincia a ricredersi. Alastair Campbell, lo spin doctor del Primo Ministro britannico Tony Blair, disse nel 2003 «We don't do God» (non ci occupiamo di Dio). Ma nel 2009 Blair dichiarava: «Un fatto mi ha colpito con forza crescente: che l'incapacità di comprendere il potere della religione significava l'incapacità di capire il mondo moderno. [...] La fede religiosa e le sue modalità di sviluppo potrebbero avere per il 21° secolo la stessa rilevanza dell'ideologia nel 20°. I leader, abbiano o meno una fede religiosa, devono "occuparsi di Dio"» (2).

Le religioni possono esercitare un'influenza attiva, praticare una rassegnazione passiva o essere comunque semplicemente ignorate dai governi. Tutta o quasi l'Europa occidentale vede l'irrilevanza delle tradizionali confessioni protestanti, inclusa la via media anglicana, una crescente, talora rassegnata, impotenza del Cattolicesimo, che negli ultimi anni preferisce predicare su temi sociali mettendo in secondo piano la dottrina e la morale (3), e comunque l'acceso laicismo dei governi nazionali e della UE. I pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno condotto grandi battaglie per la difesa delle "radici cristiane" dell'Europa; ora la Sede Apostolica ha altre priorità. Diverso è il panorama in Russia e larga parte dell'Europa orientale, dove sul piano dei valori e dell'identità, di fronte ad un Occidente secolarizzato nel quale stanno cadendo tutti i bastioni del diritto naturale, si riscopre la forte anima religiosa, respingendo gli idoli di una modernità auto-distruttiva.

Negli Stati Uniti cresce lo scontro tra lo spirito dei "Padri Pellegrini" (all'origine della colonizzazione del Nord-America), intriso di religiosità cristiana, e quello dei "Padri Fondatori" (degli Stati Uniti), al massimo genericamente deisti. Risorge e reclama uno spazio pubblico il satanismo (4). Lodevolmente, il Presidente Trump ha ripristinato il tradizionale "Merry Christmas" al posto del vacuo "Season's greetings". Il "Merry Christmas" mai abbandonato dalla Regina Elisabetta, icona di una monarchia fondata sulla tradizione; anche il Primo Ministro Theresa May ha ripreso l'augurio tradizionale. Purtroppo il Re di Spagna Filippo VI non ha invece seguito tali esempi.

La vecchia visione dell'America Latina come sub-continente più cattolico al mondo è largamente da rivedere. Il Cattolicesimo è ovunque in ritirata, anche per colpa propria, essendosi largamente dedicato alle battaglie sociali a scapito della predicazione religiosa. Avanzano le "nuove chiese", protestanti o credenze che mescolano paganesimo e cristianesimo: il Brasile, ad esempio, conta oggi solo il 64,6% di cattolici. Le "nuove chiese" avanzano anche in Africa. In un recente viaggio in un Paese dell'Africa centrale, lungo le strade, in certi tratti ogni cento metri vedevo un cartello che segnalava la presenza di "chiese" dai nomi più fantasiosi.

Il pensiero e l'opera del Dott. Plinio contrastano in toto la deriva secolarizzante. «Nelle ore più difficili della storia della Chiesa, la Divina Provvidenza ha sempre fatto emergere uomini di eccezione che hanno difeso con vigore e abnegazione la verità cattolica contro gli attacchi ricorrenti delle potenze delle tenebre. Tra questi uomini vi fu certamente Plinio Corrêa de Oliveira», così scrive il Vescovo Ausiliare di Astana, monsignor Athanasius Schneider nella prefazione al volume che si sta illustrando. Anche Giovanni XXIII ricordava che «in ogni tempo non sono mancate persone dotate di spirito profetico, non per sviluppare una nuova dottrina di fede, ma per dirigere le azioni degli uomini» (5).

A livello pubblicistico la personalità e l'opera del Dott. Plinio sono state oggetto di campagne denigratorie, puntualmente confutate dalle associazioni Tradizione, Famiglia e Proprietà. A discepoli del Dott. Plinio, in primo luogo Antonio Augusto Borelli Machado (6), si devono le ricostruzioni più serie delle apparizioni di Fatima. Queste hanno suscitato molte controversie e studi, non sempre ben fondati, che si sono soffermati soprattutto sull'interpretazione da dare al terzo segreto, o meglio, come dice la Serva di Dio Suor Lúcia, alla terza parte dell'unico segreto, e sul fatto se esso sia stato integralmente rivelato o meno.

L'ultimo volume di Roberto de Mattei, illustrando la posizione del Dott. Plinio si sofferma soprattutto sul significato più sicuro e profondo del messaggio di Fatima: l'invito di Nostra Signora alla preghiera e alla conversione per allontanare i castighi, che ricordava in un'intervista il Dott. Plinio, riguardano sia gli uomini sia le nazioni: «Quindi, se gli uomini non si convertono da questi peccati — fra i quali ricordo l'immoralità dei costumi, espressamente denunciata dalla Vergine —, bisognerebbe temere che le nazioni debbano soffrire un castigo proporzionato alla gravità di tale peccato. Questo timore si fonda sull'affermazione di Sant'Agostino che i peccati degli uomini spesso non vengono puniti in questa vita, perché li saranno nell'altra. Dunque, pensa il grande Dottore, le nazioni non sono come gli uomini: nascono e scompaiono in questo mondo, e, quindi, per esse non vi saranno né Cielo né inferno. Così, devono scontare i loro peccati in questa vita» (7). L'altro principale insegnamento del Dott. Plinio sulle apparizioni è quello di ispirare e motivare la fiducia nella promessa «il mio Cuore Immacolato trionferà». In un mondo dove crollano tutti i baluardi, soprattutto vacillano le certezze dottrinali che dovrebbero essere fornite dalla Sede Apostolica, vi è una enorme necessità di capire l'evoluzione storica e di non perdere la speranza.

Prima però di esporre nei capitoli conclusivi l'insegnamento che il Dott. Plinio trae dalle apparizioni di Fatima, l'Autore traccia diffusamente il suo percorso intellettuale, illustrandone i fondamenti filosofici e religiosi. In questo senso, l'attuale volume è il necessario complemento della precedente biografia, Il Crociato del XX secolo (8), che si soffermava soprattutto sulla vita e le opere del personaggio.

«La parte più originale del pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira – scrive l'Autore – è la sua teologia della storia» (9), poco praticata dagli intellettuali cattolici contemporanei; si possono ricordare nel secolo XIX Joseph de Maistre, Juan Donoso Cortés e nel XX il Padre Theodore Calmel. La teologia della storia è il necessario approdo che invera la filosofia della storia, perché «affermare che è possibile spiegare le vicende storiche senza ricorrere alla Rivelazione divina, equivale infatti a negare la Rivelazione» (10). Nella filosofia della storia lo stesso Dott. Plinio diceva di trovare «il punto di collegamento tra i due generi di attività nei quali mi sono diviso nel corso della mia vita: il pensiero e l'azione». Per lui «ogni questione economica, politica o sociale, aveva una radice teologica» (11).

Voglio solo ricordare alcuni insegnamenti significativi e controcorrente del Dott. Plinio. In un clima culturale che esalta il pauperismo e l'uguaglianza, sulla scorta di S. Tommaso d'Aquino egli rivendica la radice teologica della disuguaglianza, «condizione necessaria per la perfezione dell'ordine creato» (12). Dopo Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, egli considerava la sua opera più importante Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà romana (13), dove questo tema, insieme a quello dell'atteggiamento cristiano verso la guerra, è ampiamente articolato. «Le ineguaglianze sociali, anche quelle legate alla nascita, sono inevitabili: la natura benigna e la benedizione di Dio all'umanità illuminano e proteggono le culle, le baciano, ma non le pareggiano»; «tutte le ineguaglianze, derivanti non dall'arbitrio, ma dalla natura stessa delle cose, ineguaglianze di cultura, di averi, di posizione sociale — senza pregiudizio, ben inteso, della giustizia e della mutua carità — non sono affatto un ostacolo all'esistenza ed al predominio di un autentico spirito di comunità e di fratellanza» (14).

Un altro aspetto che mi pare assai originale e mi ha sempre colpito è quello che il Dott. Plinio definisce «ambienti, costumi, civiltà»: un vero e proprio catechismo sociale per immagini. «Fu nel mensile "Catolicismo" che creai e mantenni, durante diversi anni, la rubrica Ambienti, costumi, civiltà. Questa rubrica consisteva nell'analisi comparativa degli aspetti del presente e del passato, avendo per oggetto monumenti storici, fisionomie tipiche, opere d'arte o di artigianato, presentati al lettore per mezzo di fotografie» (15). Se non ricordo male, egli affermò in un'occasione di poter combattere efficacemente il comunismo, ma di avere maggiori difficoltà a contrastare la IV rivoluzione, esplosa con il famigerato '68, nelle tendenze e nei costumi.

Il Dott. Plinio è stato altresì profetico nel denunciare il rinascente pericolo islamico, fin dall'articolo del 1947 sul periodico Legionario intitolato Maometto rinasce. «L'entrata in scena dell'Islam «coincide con il passaggio dalla IV Rivoluzione alla V, quella preternaturale per eccellenza, di cui ancora incerti sono i confini, ma che rappresenta l'auge del satanismo» (16).

Quando apprese della convocazione del Concilio Vaticano II, Plinio Corrêa de Oliveira esclamò: «Sono gli Stati Generali della Chiesa! È l'inizio della Rivoluzione nella Chiesa». «Il Concilio Vaticano II è una delle maggiori calamità, se non la maggiore, della storia della Chiesa [...] A scandalo di innumerevoli anime, il Corpo Mistico di Cristo è entrato in un sinistro processo che potrebbe essere chiamato di autodemolizione» (17). La lotta tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, che aveva fino ad allora visto la Chiesa come baluardo e motore di quest'ultima, si trasferiva all'interno della Chiesa stessa. Anche qui l'insegnamento del Dott. Plinio ci soccorre in questi tempi bui. Scriveva egli nel luglio 1970: «E questo amore per il papato non è in me un amore astratto. Include un amore speciale per la sacrosanta persona del Papa, sia quello di ieri sia quello di oggi o quello di domani. Amore di venerazione, amore di ubbidienza. [...] Desidero dare a ogni insegnamento di questo Papa come a quelli dei suoi predecessori e dei suoi successori, tutta quella misura di adesione che la dottrina della Chiesa mi prescrive, considerando come infallibile quanto comanda di considerare infallibile e come fallibile quanto insegna che è fallibile. Desidero ubbidire agli ordini di questo o di qualsiasi altro Papa in tutta la misura in cui la Chiesa comanda che siano ubbiditi» (18). In questa linea lo stesso Dott. Plinio e i suoi discepoli hanno più volte levato in maniera rispettosa la loro voce contro scelte ecclesiali non infallibili, discutibili e dissonanti rispetto al Magistero. I firmatari della Correctio Filialis sono in sintonia con tale insegnamento.

In pagine dense di forte e attuale significato, l'autore del volume ricorda che il Dott. Plinio si fece apostolo di Fatima e che il richiamo a quelle profetiche apparizioni divenne una costante dei suoi interventi, come ad esempio quando scrisse: «L'Impero Romano d'Occidente si chiuse con un cataclisma illuminato e analizzato dal genio di quel grande Dottore che fu sant'Agostino. Il tramonto del Medioevo fu previsto da un grande profeta, san Vincenzo Ferrer. La Rivoluzione francese, che segna la fine dell'Evo Moderno, fu prevista da un altro grande profeta, e nello stesso tempo grande Dottore, san Luigi Maria Grignion de Montfort. L'evo Contemporaneo, che sembra sul punto di chiudersi con una nuova crisi, ha un privilegio maggiore. A parlare agli uomini è venuta la Madonna» . Nostra Signora di Fatima, annunciando il trionfo del suo Immacolato Cuore, ci rivelò che la fine del mondo non è nei pressi e tale trionfo, che giungerà dopo un periodo di immenso caos, sarà sublime perché Dio «ha riservato per la Madonna tutte le Sue grandezze. Il trionfo personale della Madonna dovrà essere il più meraviglioso di tutti i trionfi della Storia» (19).

Negli ultimi capitoli l'Autore delinea l'insegnamento del Dott. Plinio sulla Regalità di Maria e sui tempi ultimi della storia visti alla luce del messaggio di Fatima. Si parla della Bagarre «convulsione universale che porterà con sé lo sconvolgimento dell'attuale disordine nel mondo, ma ad essa seguirà la pienezza dell'ordine e della santità nella Chiesa e nel mondo [...] l'instaurazione di una nuova Civiltà cristiana, che sarà il Regno di Maria, epoca di trionfo della Santa Romana Chiesa e di prodigioso sviluppo in essa dello Spirito Santo» (20) (21). Una prospettiva terribile e rassicurante allo stesso tempo, che invita alla penitenza, alla preghiera e alla militanza.

 

TFP

 

Note

  1. R. de Mattei, Plinio Corrêa de Oliveira. Apostolo di Fatima. Profeta del Regno di Maria, Edizioni Fiducia, Roma 2017, p. 15.
  2. https://www.theguardian.com/politics/2009/mar/19/tony-blair-god
  3. Un autorevole e libero vaticanista, Marco Tosatti, dà una definizione tristemente ironica della segreteria generale della CEI: "Ufficio Affari Religiosi del PD", http://www.marcotosatti.com/
  4. John Horvat II, A Call to Protest the Growing Threat from Satanism, http://www.returntoorder.org/2017/07/call-protest-growing-threat-satanism/
  5. Plinio Corrêa de Oliveira. Apostolo di Fatima. Profeta del Regno di Maria, cit., Prefazione di S. E. Rev.ma Mons. Athanasius Schneider, p. 7, e p. 285.
  6. A. A. Borelli Machado, Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia, 4a ed. it., Cristianità, Piacenza 1982.
  7. Marzo 1990 sul mensile 30 Giorni, ora in https://www.atfp.it/2017/249-giugno-2017/1307-fatima-tfp-e-perestroika
  8. R. de Mattei, Il crociato del secolo XX, Plinio Corrêa de Oliveira, Piemme, Casale Monferrato 1996.
  9. Plinio Corrêa de Oliveira. Apostolo di Fatima. Profeta del Regno di Maria, cit., p. 17.
  10. Ibi, p. 183.
  11. Ibi, p. 18.
  12. Ibi, p. 63; cfr. anche p. 83.
  13. P. Corrêa de Oliveira, Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII al Patriziato e alla Nobiltà romana, Marzorati, Milano 1993.
  14. Pio XII, Allocuzione al Patriziato e alla Nobiltà Romana, 5 gennaio 1942, cit. ibi, p. 193; e Radiomessaggio di Sua Santità Pio XII ai popoli del mondo intero, 24 dicembre l944, https://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/speeches/1944/documents/hf_p-xii_spe_19441224_natale.html, p. 3.
  15. P. Corrêa de Oliveira, Innocenza primordiale e contemplazione sacrale dell'universo, Cantagalli, Siena 2013, p. 105.
  16. Plinio Corrêa de Oliveira. Apostolo di Fatima. Profeta del Regno di Maria, cit., p. 265 e 269; cfr. anche pp. 270-71.
  17. Ibi, pp. 253 e 255; in generale pp. 253-264.
  18. La perfetta gioia, https://www.atfp.it/biblioteca/articoli-di-plinio-correa-de-oliveira/49-articoli-folha-san-paulo
  19. Plinio Corrêa de Oliveira. Apostolo di Fatima. Profeta del Regno di Maria, cit., p. 326.
  20. Ibi, p. 327; cfr. anche p. 277.
  21. Ibi, p. 356; cfr. anche pp. 308-20, 325-26, 347-50, 374.

 

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