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CHRISTUS VINCIT!

09/04/2023
 
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100 ANNI DI FATIMA

 

Benedetto XVI a Fatima il 13 Maggio 2010

Benedetto XVI a Fatima il 13 Maggio 2010

 

Ci siamo quasi...
Il centesimo anniversario delle apparizioni
della Beata Vergine Maria a Fatima è ormai alle porte.
Doveroso quindi il ricordo e la celebrazione di quella che non solo
è l'apparizione mariana più importante della storia,
ma anche quella che più di altre riguarda il nostro presente
ed il nostro prossimo futuro.

 

Una missione profetica ancora attuale

Nell'omelia pronunciata a Fatima il 13 maggio 2010, Papa Benedetto XVI affermò: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». Alcuni giorni prima, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il volo per il Portogallo, aveva già detto che nei messaggi della Madonna alla Cova da Iria, «sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano».

 

Le apparizioni dell'Angelo della pace

Le apparizioni dell'Angelo della paceIn effetti, più il tempo passa e più la mariofania di Fatima sembra parlare ai giorni nostri. Particolarmente attuale è ad esempio il messaggio dato dall'Angelo della Pace e del Portogallo nel 1916, esattamente cento anni fa. Apparendo per tre volte ai tre pastorelli (Lucia dos Santos e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto), quasi a prepararli alla venuta della Madonna, il messo celeste li invita a pregare ed offrire penitenze e sacrifici a Dio per la conversione dei peccatori e l'espiazione delle loro colpe.

Mostratosi poi con il calice e l'Ostia santa, insegna ai tre fanciulli queste due preghiere: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e vi amo, vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, e non vi amano» e «Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze da cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori».

 

Il cuore della devozione eucaristica

In pratica, qui c'è il cuore della devozione eucaristica che ogni cattolico dovrebbe avere. Specie in un tempo, come il nostro, in cui la Santissima Eucaristia viene profanata in ogni modo: pensiamo ai sacrilegi eucaristici commessi dai satanisti, ma ancor di più, purtroppo, ai tentativi di far ricevere la Comunione ai pubblici peccatori, senza alcun pentimento, o al modo in cui viene trattata in certe liturgie, dove si è perso totalmente il senso del sacro, tanto che la gente ormai sembra ignorare che nell'Ostia santa c'è realmente e sostanzialmente Nostro Signore Gesù Cristo vivo e vero.

Ma venendo finalmente alle apparizioni di Fatima (dal 13 maggio al 13 ottobre 1917), i messaggi che la Madonna ha consegnato ai tre pastorelli sono ancora tutti da meditare in vista del centenario.

 

Sacrificio, penitenza e rinuncia

In tutti gli incontri, la Beata Vergine Maria esorta Lucia, Francesco e Giacinta a recitare il Santo Rosario ogni giorno e ad accettare con pazienza sofferenze e sacrifici per riparare le offese arrecate dagli uomini a Dio e per convertire i peccatori. In una società, come quella attuale, che non vuole sentir parlare di dolore e in un mondo cattolico in cui sembra non si conosca più il senso della sofferenza (si parla solo di gioia e di festa…), le parole della Madre di Dio indicano la strada per la santità: una strada che non può fare a meno del sacrificio, della penitenza, della rinuncia. «Pregate, pregate molto e fate dei sacrifici per i peccatori! – esorta la santissima Vergine - Vi sono molte anime che vanno all'inferno perché non c'è nessuno che si sacrifichi e preghi per loro».

Il 13 luglio è la data dei celebri segreti di Fatima. È molto utile riportare per intero quanto detto dalla Madonna, riprendendo ciò che scrisse suor Lucia.

 

Le parole della Vergine

La Beata Vergine Maria aprì le mani davanti ai tre pastorelli e «un riflesso [della luce] parve penetrare nella terra e vedemmo come un oceano di fuoco. Immersi in quel fuoco [vedevamo] i demoni e le anime [dannate]. [Queste] erano come bragia trasparente, nera o bronzea, e avevano forma umana. Erano come sospese in questo incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nubi di fumo. [E poi ] ricadevano da ogni parte, come le scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, in mezzo a grida e gemiti di dolore e di disperazione che facevano orrore e tremare di paura. (È alla vista di questo spettacolo che devo aver lanciato quel grido "Ahi" che si dice aver inteso da parte mia). I demoni si distinguevano [dalle anime dannate] per le forme orribili e ripugnanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti, come dei neri carboni trasformati in bragia.

Tre pastorelli di FatimaQuesta visione non durò che un momento, grazie alla nostra buona Madre Celeste che nella prima apparizione ci aveva promesso di portarci in Cielo, senza di che credo che saremmo morti di spavento e di paura. Spaventati e come per chiedere soccorso abbiamo alzati gli occhi verso la Madonna che ci disse con bontà e tristezza: "Avete visto l'Inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si fa quello che vi dico molte anime si salveranno, ci sarà la pace. La guerra finirà. Ma se non si cessa di offendere Dio allora sotto il regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore.

Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta allora sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi delitti per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre.

Per impedirlo verrò a chiedere la conversione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie richieste allora la Russia si convertirà e ci sarà la pace, altrimenti la Russia diffonderà i suoi errori per tutto il mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, parecchie nazioni saranno annientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concesso al mondo un certo periodo di pace. Nel Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.».

Suor Lucia ha poi scritto, a distanza di anni, quella che sarebbe la terza parte del segreto, resa nota dl Vaticano nel 2000. «Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!

E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, ("qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti") un vescovo vestito di bianco, ("abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre") insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».

 

Penitenza, Penitenza, Penitenza!

 

In queste parole, oltre ad un vero e proprio compendio del Cattolicesimo, c'è la confutazione di tutte le deviazioni dottrinali e morali oggi assai diffuse, anche tra alcuni uomini di Chiesa.

La Madonna, ad esempio, mostra l'inferno. Quindi la dannazione eterna esiste e molte anime subiscono questa sorte orribile. L'inferno pertanto è una realtà e purtroppo non è affatto vuoto. La misericordia di Dio non può essere scissa dalla sua divina giustizia: sono due facce della stessa medaglia. Dio ci ama sconfinatamente, ma proprio per questo non ha esitato a farsi uomo in Gesù Cristo e a sacrificarsi sulla croce per espiare il peccato dell'umanità. Il peccato esige sempre la giusta riparazione, perché offende Dio infinitamente. La Madonna a Fatima parla di castighi divini nel caso in cui gli uomini non si ravvedano: è un grande gesto d'amore. Dio infatti castiga e punisce per amore, per aiutare il peccatore a tornare sulla retta via. E la Madonna, che è Madre, avverte i suoi figli prima che si faccia sentire la giustizia divina. Chiunque può notare la differenza tra il linguaggio del Cielo, usato dalla Vergine stessa per volontà di Dio, ed il nuovo linguaggio oggi di moda in molti ambienti cattolici o sedicenti tali...

Il messaggio di Fatima è anche, si potrebbe dire, di tipo politico. Si parla di consacrazione della Russia e degli errori diffusi da questo Paese nel corso del XX secolo. Si fa riferimento, in pratica, all'orrore del comunismo e di tutto quello che da esso deriva, le cui conseguenze si vedono benissimo anche adesso. La Madonna vuole che uno Stato venga consacrato a Lei: non si può qui non ravvedere un chiaro riferimento alla regalità sociale di Cristo.

Chiede la devozione al suo Cuore Immacolato, oggi ancora poco praticata, nonostante tutto. E annuncia gravi castighi per la Chiesa e persecuzioni al Papa. La terza parte del segreto, ancora discussa, comunque la si pensi, lascia intendere che nella Chiesa, come denunciato pure da Benedetto XVI, c'è una grande crisi di fede. Il rimedio starebbe allora in una purificazione, le cui modalità e tempi non ci è dato conoscere, ma a quanto pare si potrebbe trattare di un bagno di sangue, con molti martiri. A risaltare nella visione è senza dubbio il ruolo e la centralità del Sommo Pontefice: è il Papa che deve consacrare la Russia e sempre lui deve soffrire più di altri.

Insomma, quello di Fatima è un messaggio di tragedia e di speranza allo stesso tempo. Perché la Madonna l'ha promesso: alla fine, dopo un salutare castigo, il suo Cuore Immacolato trionferà. E, secondo molti studiosi, sarà un trionfo non solo di Maria, ma anche della Chiesa e del Papato. Sarà la Civiltà Cristiana stessa ad essere restaurata.

Plinio Corrêa de Oliveira, già nel 1953 scriveva che l'elemento essenziale del messaggio di Fatima «consiste precisamente nell'aprire gli occhi degli uomini di fronte alla gravità della situazione, nel fornire loro una spiegazione alla luce dei piani della Provvidenza Divina, e nell'indicare i mezzi necessari per evitare la catastrofe».

Il 13 ottobre 1917 le grandi apparizioni mariane si concludono con il miracolo del sole, visto da decine e decine di migliaia di persone, preannunciato mesi prima dalla Vergine stessa ai tre fanciulli. Evidentemente Dio ha voluto apporre in maniera solenne il suo sigillo su quanto avvenuto a Fatima: dalle profezie, alle promesse, fino agli avvertimenti terribili che la Madonna ha rivelato.

Benedetto XVI stesso ha lasciato intendere che le promesse di Fatima è vicine ad avverarsi. Il 13 maggio 2010, nella Santa Messa celebrata alla Cova da Iria, concluse l'omelia con un augurio: «Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità». Noi, come apostoli di Fatima e figli devoti della Madonna, lavoriamo e preghiamo perché questo trionfo arrivi presto.

(Federico Catani, Ass. Luci sull'Est - "Spunti", Maggio 2016 - I grassetti sono nostri)

 

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