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CHRISTUS VINCIT!

09/04/2023
 
CHRISTUS
VINCIT!
 

Bacheca

LA CALMA E LA SUA GENTILE SUPERIORITÀ

 

A Calma e sua gentil superioridade

 

Quest'anno si commemora il ventesimo anniversario della scomparsa del Dottor Plinio Corrêa de Oliveira. Dal vasto patrimonio contro-rivoluzionario che ha lasciato ai suoi legittimi eredi spirituali, emerge questa suggestiva raccolta - a cura di un suo premuroso discepolo, Leo Daniele, membro dell'Instituto Plinio Corrêa de Oliveira - pubblicata in Brasile con il titolo "A Calma e sua gentil superioridade" (Editrice Petrus, 2014) e ancora inèdita in lingua italiana.

Quindi, per l'occasione e in omaggio al nostro Fondatore, un suo figlio spirituale e responsabile di questo sito - in unione con i co-fondatori di Tradizione, Famiglia e Proprietà - si onora di iniziarne la traduzione, auspicando la sua intera pubblicazione.

 

Essere calmo è ancora una qualità?

 

AL LETTORE

 

Essere calmo è ancora una qualità? Si direbbe che per molte persone non lo è più. Giudicano che la calma, dovunque si installi, diffonda un odore di monotonia e che per fuggire dal torpore si deve fuggire dalla calma. Di conseguenza, l'agitazione, la confusione e persino il nervosismo sono visti come qualcosa che dev'essere cercato, o almeno tollerato in questo tramontare della civiltà cristiana.

La cosa curiosa di tanti che la pensano così è che, frequentemente, criticano l'assenza di calma... negli altri. Intanto, le cliniche mediche e gli ospedali si affollano di pazienti che si lagnano di nervosismo e di infermità correlate.

Ma la vera calma non è monotonia. Al contrario, come dice il Dottor Plinio Corrêa de Oliveira:

La calma che sto descrivendo è piena di freschezza e di mobilità, è disposta ad accettare la diversità delle cose e a non rimanere inchiodata oziosamente a un determinato oggetto, ad esclusione degli altri. È una specie di flessibilità di tutta l'anima, propria delle articolazioni e delle vivacità di un organismo vivo. Dinanzi a tutto ciò che accade, essa accetta, modellando, rifiutando, nell'allegria e nel benessere della vita. (1)

La problematica viene da lontano. Nato nel 1908, il Dott. Plinio descrive il periodo della sua infanzia con tinte espressive:

Plinio Corrêa de OliveiraIo mi sentivo enormemente vivace. Sentivo che non c'era in me la vitalità degli agitati, ma la vitalità dal flusso forte, propria dei calmi. Non ero un bambino che saltellava in continuazione; ero molto calmo. La Madonna mi conservò così per tutta la vita. All'interno di questa calma, sentivo un flusso vitale, una possibilità e una voglia di vivere, un voler fare, una volontà di essere. (2)

 

Giglio

 

Calma non equivale a monotonia. Anzi, è il giusto movimento. A tal punto che, in questo libro, viene analizzato l'articolo del Generale Weygand, il quale paragonava il Quartiere Generale del Maresciallo Foch - il generalissimo delle forze alleate, nella Prima Guerra Mondiale (1914-1918) - niente meno che alla calma di un'abazia benedettina. La calma in piena guerra!

La calma è forza, e chi non ce l'ha non possiede la vera forza.

Ma ritorniamo al Plinio bambino e ai suoi ricordi dei momenti in cui percepì l'inizio della problematica calma versus nervosismo:

Quando avevo i miei 15 anni... un uomo di 74 anni (3) appariva stabile, determinato, con tutti i problemi risolti. Seduto su un roccia, senza paure ne sorprese, conducendo una vita tranquilla. Tutto è stato risolto. In quell'epoca di tranquillità tutto era talmente stabile e sicuro, da dare l'impressione che un vecchio ormai stabilito nella vita fosse più saldo di un grattacielo di molti piani. Io lo paragonavo alla vitalità che c'era in me. Mi sentivo enormemente vivace, ma senza nessuna agitazione. (4)

 

Giglio

 

Qual è il senso più profondo della parola calma? È più facile definire ciò che non è: nervosismo, agitazione, rumore, movimentazione. Ma qual è il suo significato positivo? Dott. Plinio lo asserisce:

"La calma è lo stato temperamentale inerente all'innocenza. La calma produce l'innocenza, e l'innocenza produce la calma". (5)

Questo libro si include nella scia dell'interesse per l'innocenza. Ma chi è innocente? È sempre il Dott. Plinio che lo definisce:

È l'uomo di qualsiasi età, che aderisce a quello stato di spirito primordiale di equilibrio e di temperanza in cui l'uomo fu creato e che, per questo, si mantiene aperto ad ogni sorta di rettitudine e di meraviglioso. Innocente è colui che non ha peccato contro quello stato di spirito primordiale di equilibrio e di armonia, e perciò si conserva aperto a tutte le forme di meraviglioso, e le desidera. (6)

Questo è l'autentico uomo calmo. È a questa ricerca di innocenza e di meraviglioso che la calma si inserisce in questo lavoro.

 

Giglio

 

Come negli altri libri di questa collana (7), i pensieri del Dott. Plinio sono stati selezionati dalle numerose conferenze tenute lungo gli anni. Quindi, come accade sempre in casi simili, il linguaggio tipicamente orale é stato leggermente adattato per poterlo pubblicare. I testi trascritti non sono stati rivisti dall'autore.

[continua]

 

(1) 25-9-83.
(2) 3-4-83.
(3) Dottor Plinio aveva 74 anni quando fece questa conferenza.
(4) 3-4-83
(5) 12-12-83
(6) Innocenza primordiale e contemplazione sacrale dell'Universo, (Ed. Cantagalli, Siena, 2013, pp. 39-40)
(7) Collana "Canticum novum", in lingua portoghese, a cura di Leo Daniele.

 

Dottor Plinio

 

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